Adozioni gay - c'è davvero un giudice, a Milano

Tribunale Minorenni Milano, 17-10-2016, n. 261

Una motivazione ampia, minuziosa, ostinatamente rigorosa per dire no ad una interpretazione corriva delle norme in tema di adozione non legittimante, cosiddetta 'mite', e, in particolare, del caso di cui alla lettera d) del comma 1 dell'art. 44 Legge 184/83, in tema di adozioni. La 'constatata impossibilità di affidamento preadottivo' concerne un fatto: lo stato di abbandono (o di semi-abbandono, come spiegano i giudici milanesi) dei minori, e non una impossibilità solo e genericamente giuridica di tale adempimento. Questa interpretazione farebbe della eccezione una nuova regola, stravolgendo norme e principi ispiratori del sistema delle adozioni nel nostro ordinamento, dove l'istituto presiede al bisogno del minore di avere una famiglia, e non, viceversa, a quello degli adulti di avere dei figli. Nel sistema recepito, poi, la famiglia è quella, per così dire, tradizionale, formata da un papà e da una mamma, con gli eventuali loro figli.